Heavy Rain test: il gioco cult di David Cage finalmente su PC, ancora così essenziale?

    Heavy Rain test: il gioco cult di David Cage finalmente su PC, ancora così essenziale?Prima di tornare all'avventura stessa, diamo un'occhiata alle specifiche di questo porting per PC. Innanzitutto, sfrutta la potenza dei computer per poter girare in 4K e 60 fotogrammi al secondo, cosa che né la versione PS3 né la versione PS4 consentivano. Il gioco offre anche una moltitudine di opzioni grafiche (qualità delle texture, dettagli delle decorazioni, qualità delle ombre, anti-aliasing, ambient occlusion, qualità dei riflessi, ecc.), in modo che ognuno possa trovare il miglior compromesso in base alla potenza di la sua macchina. Niente panico, per la maggior parte dei giocatori sarà possibile spingere tutto al limite. Abbiamo quindi semplicemente diritto alla versione più bella di Heavy Rain che abbia mai visto la luce. Ma non commettere errori, non si tratta di un remake, e nemmeno di un remaster. Pubblicato originariamente nel 2010, il gioco non è proprio nato ieri e, nonostante i vari miglioramenti grafici, si vede. Le animazioni facciali che all'epoca erano impressionanti sono diventate molto più banali, mentre la modellazione del corpo e le animazioni hanno assunto un aspetto un po' datato. Niente di catastrofico, ma la loro rigidità e l'imbarazzo di certe interazioni possono sminuire l'aspetto emotivo di certe scene.




    Heavy Rain test: il gioco cult di David Cage finalmente su PC, ancora così essenziale?Originariamente progettato per il controller PS3 e il suo sistema di riconoscimento del movimento Sixaxis, il gameplay è stato rielaborato per essere adatto ai controller standard (inclusi quelli dell'ecosistema Xbox), ad esempio sostituendo il joystick agitando la levetta destra. Anche la coppia tastiera/mouse non è stata tralasciata, i QTE sono ottenibili grazie ai tasti ZQSD e ai clic e ai movimenti del mouse. Il gioco ha il buon gusto di passare istantaneamente dalla visualizzazione dei comandi tramite joystick o tastiera/mouse non appena si tocca uno dei due tipi di controller. In ogni caso, la fotocamera e il sistema di movimento sono tutt'altro che ideali. Perché gli angoli di ripresa imposti dal gioco, associati a un sistema di movimento assoluto piuttosto che relativo, portano al famoso problema di "Entro in una stanza spingendo il bastone in una determinata direzione, l'angolo di ripresa cambia e... io lasciare involontariamente la stanza". Problemi di questo genere pensavamo risolti sin dal primo Resident Evil... Peccato anche per quanto riguarda l'assenza del contenuto scaricabile "The Taxidermist", uscito nove anni fa su PS3 ma non presente in questa versione PC. Fortunatamente, la sua durata non supera la mezz'ora, è un DLC relativamente aneddotico. Nella categoria dei piccoli dettagli che danno piacere, possiamo invece citare la possibilità di personalizzare finemente l'esperienza linguistica, poiché le lingue utilizzate dall'audio, i sottotitoli e i menu, possono essere configurate indipendentemente l'una dall'altra. (avanti al VOST!). Infine, questa versione PC viene rilasciata esclusivamente su Epic Games Store, ed è quindi priva di un sistema di successo in stile Steam, mentre sulla versione PS3 erano cinquantasette i trofei da sbloccare. Può sembrare banale, ma in un gioco ramificato, i successi sono una motivazione significativa per testare i diversi percorsi.



    Originariamente progettato per il controller PS3 e il suo sistema di riconoscimento del movimento Sixaxis, il gameplay è stato rielaborato per essere adatto ai controller standard (inclusi quelli dell'ecosistema Xbox), ad esempio sostituendo il joystick agitando la levetta destra.

     

    Heavy Rain test: il gioco cult di David Cage finalmente su PC, ancora così essenziale?Perché da questo punto di vista Heavy Rain non ha perso nulla della sua forza. Con diciassette finali diversi e alcune sequenze che cambiano completamente a seconda degli eventi passati, il gioco ha tutte le risorse di un film interattivo, in senso positivo. Inoltre, l'atmosfera della moderna narrativa poliziesca è in gran parte ispirata al cinema, in mente Seven. Ricorda che la storia presenta un serial killer che rapisce i bambini, li lascia affogare nell'acqua piovana e mette in scena i loro cadaveri, mettendo un origami in mano e un'orchidea sul petto. Lo scenario è molto classico, con quel piccolo colpo di scena che va bene, ma la sua efficacia è innegabile. La produzione prende in prestito anche dalla settima arte, poiché non esita a utilizzare angoli cinematografici ed effetti di tipo split-screen. Il coinvolgimento del giocatore è rafforzato dalla possibilità di impersonare alternativamente quattro diversi personaggi, ognuno dei quali ha le proprie motivazioni per interessarsi alla caccia al serial killer: Scott Shelby è un investigatore privato, Ethan Mars è il padre di uno dei bambini rapiti, Madison Paige è una giornalista e Norman Jayden è un agente dell'FBI. Quest'ultimo ci offre un ulteriore tocco di gameplay, perché i suoi occhiali per realtà virtuale gli permettono di scoprire indizi sulle scene del crimine per poi analizzarli in un ufficio virtuale dall'effetto più bello. Per il resto, è molto semplice: quasi tutto si fa tramite QTE! Di tanto in tanto possiamo scegliere tra due opzioni di azione o dialogo, ma la maggior parte del gameplay utilizza i famosi (e spesso diffamati) "eventi rapidi".

    PREMERE X PER SHAUN

    Heavy Rain test: il gioco cult di David Cage finalmente su PC, ancora così essenziale?Con Heavy Rain, Quantic Dream ha spinto il concetto all'estremo, cercando in qualche modo di far corrispondere i movimenti del controller a quelli dei personaggi, e soprattutto applicandoli a tutto e niente. Se questo sistema permette di offrire sequenze di combattimento finemente coreografate (grazie al motion capture), molte volte sembra superfluo. Era davvero necessario imporre QTE per aprire armadi, lavarsi le mani, cuocere un uovo o cambiare il pannolino di un bambino? D'altra parte, possiamo salutare il gioco per l'audacia dei possibili rami, dal momento che tutti i personaggi principali rischiano di morire prima o poi, il che spiega in particolare l'alto numero di finali differenti. E queste morti possono anche essere dovute a una decisione sbagliata (è un gioco leale) o a un QTE fallito (questo è immediatamente più discutibile). Alla fine, questa versione PC arriva un po' troppo tardi per affermarsi come un must, perché dal 2010 abbiamo visto molti altri giochi dello stesso genere, in particolare le tante produzioni Telltale. Ma la sua presenza resta benvenuta, anche solo per arricchire la cultura videoludica degli utenti PC!



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