Test Never Alone: ​​la nuova pepita del gaming indie?

Test Never Alone: ​​la nuova pepita del gaming indie?Tutto inizia con un inseguimento tra una bambina e un orso polare e, da questi primi secondi, il fascino del gioco funziona. Il vento soffia, la neve è vorticosa e la grafica pulita ha colpito nel segno. Si nota subito anche la qualità dell'animazione, la bambina che si gira regolarmente per vedere meglio la terribile minaccia. È allora che una volpe bianca incontaminata sembra distogliere l'attenzione della bestia e portarla a una fragile macchia di ghiaccio, che si romperà sotto il suo peso. Completamente giocabile, questa introduzione dà il tono all'avventura e pone le basi per il gameplay, che soddisfa i canoni del genere. Oltre a correre e saltare, entrambi utili per spostarsi da una piattaforma all'altra, la nostra giovane eroina può chinarsi per sfuggire alla morsa del vento, altrimenti per lui inaccessibile. Dovremo anche spingere alcune casse qua e là e, una volta che avremo messo le mani su alcune bolas, distruggere alcune barriere di ghiaccio per aiutarci nel nostro progresso. Questo gameplay abbastanza semplice è completato dalle abilità della volpe, che puoi scegliere di controllare in qualsiasi momento giocando da solo, o che puoi affidare alle cure di un altro giocatore se vuoi vivere l'avventura in cooperativa. Grazie ai suoi artigli, il canino può arrampicarsi per alcuni istanti su determinate superfici verticali e, quindi, saltare da una parte all'altra di gallerie verticali. In due o tre occasioni potrà anche intrufolarsi in posti troppo angusti per la ragazza. Ma la sua abilità più interessante è rivelare la presenza di spiriti benevoli e materializzarli in modo che servano come piattaforme temporanee e quindi aiutino la bambina a progredire. Questi spiriti, sia bianchi che trasparenti, non si distorcono mai tra il bianco della neve, l'azzurro del ghiaccio e il verde dell'aurora boreale.




 

(MAI) SOLO NEL BIANCO
 


Test Never Alone: ​​la nuova pepita del gaming indie?Perché uno dei punti di forza del gioco viene proprio dalla grafica e dalla direzione artistica nel suo insieme. Si potrebbe temere che ci stancheremo di vedere solo ghiaccio, acqua e neve, ma non è assolutamente così. Tutto forma un insieme coerente e ogni nuovo livello porta una piccola soddisfazione visiva aggiuntiva. Anche le scene cinematografiche, composte da cartoni primitivi (stile cavernicolo preistorico) hanno un fascino innegabile. E proprio per fare punti sulla sostanza e non solo sulla forma, il gioco ci chiede di trovare dei gufi nello scenario (molto facile da trovare per la maggior parte) che sbloccano una ventina di bonus. Chiamati "Cultural Notions", questi video ci insegnano di più sulla realtà dell'Alaska e delle leggende Inuit, senza mai essere scoraggianti. Lo stesso vale per l'aspetto poetico dell'avventura, che non sembra mai troppo sciocca. A dire il vero, Never Alone ricorda un po' LIMBO in versione negativa o una piattaforma di Child of Light. Ma ahimè, il suo gameplay non è del tutto all'altezza di quei benchmark. Innanzitutto, il gioco presenta alcuni bug, soprattutto per quanto riguarda il controllo della volpe. Succede che il nostro compagno si arrampichi nel vuoto o si trovi bloccato per qualche istante. Ma rimane puntuale, quindi difficilmente imbarazzante.


 

A dire il vero, Never Alone ricorda un po' LIMBO in versione negativa o una piattaforma di Child of Light.



Test Never Alone: ​​la nuova pepita del gaming indie?D'altra parte, l'intelligenza artificiale che supporta in ogni momento il personaggio che non controlliamo (quando giochiamo da soli) manca di sagacia. In sostanza, cerca di seguirci e di riprodurre i nostri movimenti. Ma può capitare che le manchino i suoi salti e, soprattutto, a volte vorremmo dirle di stare ferma per qualche istante. È il caso di uno degli enigmi dell'avventura, che diventa inutilmente complicato da portare a termine perché la volpe torna stupidamente sui suoi passi quando stiamo solo cercando di unirci a essa. Tuttavia, tutto ciò che gli sviluppatori dovevano fare era programmare un comando "non muoverti" per risolvere definitivamente questo problema. Allo stesso modo uno o due passaggi richiedono un minimo di manualità, per la necessità di alternare i due personaggi al momento giusto, mentre in cooperativa il ritmo rimane più rilassato. È quindi chiaramente più piacevole giocare in due che da soli. Infine, possiamo sempre incolpare il titolo per la sua breve durata (concediamo quattro ore per completare l'avventura, senza contare il tempo per guardare i video), anche se il prezzo di vendita fortunatamente tiene conto di questo fatto.



 

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