*Test* Mega Man 11: un episodio tra tradizione e modernità

*Test* Mega Man 11: un episodio tra tradizione e modernitàBandito dall'Ordine degli Scienziati, il dottor Wily ottiene finalmente la sua vendetta. La ricerca che gli è valsa l'obbrobrio di fronte ai suoi colleghi gli permetterà di prendere il controllo di otto potenti robot che dovrebbero lavorare al servizio dell'umanità. Il suo obiettivo: metterli contro coloro che lo umiliavano quando era solo un giovane ricercatore. Questo è il punto di partenza di questo undicesimo episodio di Megaman, che si basa su una formula che è stata a lungo classificata come patrimonio storico dell'umanità: questi otto robot trasformati in una macchina per uccidere devono essere eliminati nell'ordine che il giocatore desidera. Ma determinato in modo tempestivo, l'ordine scelto può facilitare notevolmente le cose, poiché l'arma ottenuta sconfiggendo uno di questi boss può rivelarsi particolarmente efficace contro un suo collega. Infine, questo lo sanno già tutti, sapendo che, prima di arrivare a questo duello di fine livello, bisogna percorrere un percorso non proprio facile. Ma, ancora una volta, gli intenditori sanno cosa aspettarsi: dietro il suo visino e i suoi grandi occhi rotondi, ogni nemico è sempre più feroce, non esita ad attaccare quando meno te lo aspetti. I livelli stessi non fanno eccezione e traboccano di trappole altrettanto subdole, tra i pavimenti scivolosi, il muro di fuoco che insegue l'eroe, o anche le superfici rimbalzanti, ogni zona si presenta come una vera e propria prova di pazienza e abilità; e non c'è bisogno di soffermarsi sui soliti precipizi e punte acuminate all'origine di tante tragedie fin dagli anni Ottanta. 



 

BLUES PER BLUES

 

*Test* Mega Man 11: un episodio tra tradizione e modernitàDevi anche tenere a mente che questo è un Megaman della vecchia scuola: vale a dire, nessun muro che rimbalza o si precipita, a rigor di termini, anche se lo scivolo può occasionalmente fungere da esso. I nuovi arrivati ​​rischiano quindi di trascorrere le prime ore difficili e di concatenare il Game Over. Fortunatamente, il team Capcom è stato in grado di mostrare generosità offrendo diversi livelli di difficoltà. Se la modalità Principiante è davvero rivolta ai giocatori più casual, la modalità Facile mette già alla prova i giocatori medi lasciando un margine di errore maggiore grazie alle cinque vite concesse, rispetto alle tre della modalità Normale. Oltre al livello di difficoltà regolabile, Megaman 11 include anche nuove meccaniche che dovrebbero aiutare il giocatore a uscire da situazioni particolarmente pericolose. Infatti, è possibile attivare in qualsiasi momento uno dei due poteri che sono lo Speed ​​Gear e il Power Gear. Il primo rallenta l'azione mentre il secondo raddoppia la potenza di fuoco. Nei momenti più critici, quando l'energia del personaggio scende al di sotto di una certa soglia, si può addirittura ricorrere a Double Gear che combina questi due effetti. Tieni però presente che l'uso di queste due abilità è limitato, e la loro attivazione prolungata porta al surriscaldamento, che le rende indisponibili per alcuni istanti. Ecco perché, anche se molto pratici, Speed ​​Gear e Power Gear non trasformano ancora il gioco in una passeggiata nel parco; questo dovrebbe rassicurare i giocatori esperti. È anche possibile acquisire elementi di aiuto e varie abilità nel laboratorio del Dr. Light. Troviamo, ad esempio, un chip che accelera la ricarica di Gear, riserve di salute o energia per le armi secondarie o anche un bonus che permette di evitare una caduta fatale. Quindi, anche se il gioco può essere scoraggiante, può bastare essere ben attrezzati per superare l'ostacolo che pone tanti problemi.



 

LA RICETTA DEL SUCCESSO

 

*Test* Mega Man 11: un episodio tra tradizione e modernitàQuesto undicesimo classico Megaman non si limita ad arricchire il sistema di gioco, poiché abbandona il 2D pixelato ancora in uso negli episodi 9 e 10 per la grafica fatta di poligoni. Il risultato, tutto nelle rotondità e nei colori, non manca per forza di fascino, tanto più che l'insieme è molto pulito, grazie a una texture da cartone animato che rende tutto molto fluido e all'animazione di una fluidità irreprensibile. . Ma possiamo ancora rimpiangere il fatto che il gioco non mostri più dettagli e animazioni nei set, risultando in un rendering abbastanza blando per la maggior parte del tempo. E per il trentesimo anniversario della saga ci sarebbe piaciuto un vero spettacolo pirotecnico da quel lato. Fortunatamente i livelli compensano questa debolezza con una lunghezza più che rispettabile e con la loro varietà. Tanto più che ognuno di loro fa affidamento su un'idea diversa di giocabilità, che consente di rinnovare le sensazioni. Se ciò non bastasse, una modalità Sfida consente di rigiocarli in nuove condizioni: incoraggiando il giocatore a limitare il numero di salti o tiri o imponendo un timer. È quindi possibile condividere i propri punteggi online nelle classifiche per brillare davanti al mondo intero o più semplicemente per trovare una fonte di motivazione per superare se stessi. Alla fine, se possiamo essere esigenti di fronte ad alcune debolezze, verrebbe di più dal confronto con i tanti cloni generati dalla scena indie, che a volte hanno ripreso la formula con grande talento. D'altronde, in termini assoluti, Megaman 11 resta un gioco action/platform molto solido.  



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