Burnout Paradise Remastered test: ancora divertente, ma ancora un po' pigro

Burnout Paradise Remastered test: ancora divertente, ma ancora un po' pigroL'eccitazione per l'annuncio di un gioco rimasterizzato dimostra quanto sia cambiata radicalmente la tendenza del mercato nel 2018. Coloro che vedono il bicchiere come sempre mezzo vuoto lo vedranno come un modo semplice per gli editori di fare soldi a buon mercato. Al contrario, le persone che preferiscono vedere il bicchiere mezzo pieno scopriranno che i remaster, e in un'altra misura i remake, consentono alla nuova generazione di giocatori di vivere le vecchie glorie sotto una nuova luce. Non ci schiereremo, questa volta, ma non vi nasconderemo che trovare il bitume di Paradise City, con i Guns'N Roses nelle orecchie, ci ha fatto molto bene. Con Burnout Paradise Remastered, è il ritorno di vecchie emozioni, che avevamo quasi dimenticato. Il piacere di trovare un gameplay crudo, senza fronzoli o fronzoli, dove poter guidare alla massima velocità senza preoccuparsi di pilotare a metà tra simulazione e arcade, perché gli sviluppatori non avevano avuto il coraggio di prevalere. No, qui il pedale del freno è quasi inutile poiché distruggere macchine e mangiare muri è un po' il punto centrale del titolo. Burnout Paradise è stato uno dei pionieri di un gioco di corse decisamente arcade con un mondo completamente aperto e nel 2018 non ha perso – del tutto – il suo splendore. Il pilotaggio, i crash, il gameplay, le sensazioni, tutto è rimasto intatto, come allora ed è solo la plastica ad aver preso un bel colpo in faccia. La lamiera è accartocciata, ma si può riparare, mi sussurra il mio meccanico nell'auricolare. E tra le grandi promesse fatte da Electronic Arts, Criterion (in qualità di supervisore) e lo studio Stellar Entertainment (che si è davvero sporcato le mani), questa versione restaurata di Burnout Paradise non sarà vana. 1080p 60fps su PS4 e Xbox One, 4K 60fps per le versioni PS4 Pro e Xbox One X, il meglio che puoi aspettarti dall'hardware attuale. 






"PORTAMI GIÙ NELLA METROPOLITANA"


Burnout Paradise Remastered test: ancora divertente, ma ancora un po' pigroLe promesse sulla carta vengono mantenute. Una volta lanciato il gioco, che tu sia su una macchina del 2013 o sulla loro versione "potenziata" come si suol dire, senti immediatamente i vantaggi di "60 fotogrammi al secondo", soprattutto quando si tratta di una gara di gioco. È fluido in ogni circostanza, mentre si sarebbe pensato che certi incidenti potessero causare qualche calo di frame-rate. In circa 8 ore di gioco ai fini di questo test, non è mai successo. Amen. In termini di restyling visivo, tuttavia, è meno efficiente. Certo, Full HD e 4K sono effettivamente presenti e riusciamo ancora a rilevare una differenza tra le due versioni, ma grosso modo parlando, questo Burnout Paradise Remastered non si è evoluto molto dalle sue origini nel 2008. Ovviamente le texture sono più belle, soprattutto meno sfocato, ma non aspettarti un grande miracolo. A parte alcuni modelli che hanno beneficiato di notevoli miglioramenti (come automobili e vegetazione), il resto rimane abbastanza vicino a quanto fatto 10 anni fa. Gli edifici sono ancora altrettanto basilari, alcuni elementi dell'arredamento molto geometrici, mentre la distanza di visualizzazione rimane abbastanza limitata per un gioco che apparirà nel 2018. Alcuni di voi ci troveranno un po' esigenti, ma quando mangi remaster e remake spesso per da più di 5 anni riusciamo ancora a pretendere un minimo di impegno, soprattutto quando ci viene chiesto di dare uno schiaffo a 40€ per un gioco di cui conosciamo già tutti i layout a memoria.

Certo, le texture sono più belle, soprattutto meno sfocate, ma non dovresti aspettarti un grande miracolo. A parte alcuni modelli che hanno beneficiato di notevoli miglioramenti (come automobili e vegetazione), il resto rimane abbastanza vicino a quanto fatto 10 anni fa.




Burnout Paradise Remastered test: ancora divertente, ma ancora un po' pigroQuindi ovviamente a questo prezzo troviamo tutti i DLC usciti nei mesi successivi all'uscita del gioco, questo significa che troviamo subito le moto (4 in tutto), le macchinine (13), le auto leggendarie ( anche 4), veicoli boost (2), auto "Big Surf Island" (9) e ovviamente le auto della Polizia (35), per un totale di 75 veicoli aggiuntivi. Abbastanza per arricchire la vita fin dall'inizio, sapendo che la seconda mappa, quella di Big Surf Island è accessibile anche quando è stata venduta per una fortuna all'epoca (non distante dai 15€). D'ailleurs, s'il y a bien une chose où Burnout Paradise Remastered ne déçoit pas, c'est dans son contenu, d'une grande richesse bien évidemment, mais aussi d'une belle variété avec moult défis à réaliser partout dans la città. Certo, da allora, tutti i giochi di corse open world hanno più o meno adottato la stessa formula, ma con una guida così esplosiva di questo Burnout e dei Takedown da portare a termine ovunque, quando si vuole, è ancora un po' una panacea. Piacere di colpa, anche se non dimentichiamo che questo remaster è ancora abbastanza leggero rispetto a quanto fatto oggi.



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